Meglio pagare subito?
Sanzioni Ispettorato del lavoro: è possibile opporsi con successo
“Pagare e basta non conviene quasi mai, i casi che ho seguito lo dimostrano”.
Avvocato Francesca Budino
PERCHE' OTTENGO RISULTATI
5 anni oltre 30 casi di esperienza
Conosco bene la Controparte
Strategia innovativa e team di esperti
Applico strumenti legali che tutelano la posizione dell’Impresa e la sua presunzione di innocenza.
"Meglio pagare": non è sempre la risposta giusta
È una credenza molto diffusa tra consulenti del lavoro e imprenditori.
La realtà può essere diversa e vale la pena di verificarla.
Conviene pagare subito se una verifica costi/benefici dà esito negativo. In generale questo accade se la sanzione è bassa e la posizione legale dell’imprenditore è debole.
Se la sanzione è alta e i documenti di accertamento presentano punti deboli, è opportuno valutare l’impugnazione della sanzione.
RICORSI VINCENTI
Presunto lavoro nero
Un mattina presto, due agenti in borghese entrano nell’attività commerciale del cliente nel momento in cui quest’ultimo sta aprendo le serrande. All’interno è presente una persona senza abiti da lavoro e non sta somministrando bevande, eppure viene contestato l’impiego di lavoro irregolare attraverso dichiarazioni raccolte dalla persona che si supponeva essere il lavoratore in nero.
Dopo un paio di mesi è arrivato il verbale unico di accertamento con una sanzione di 10.000 euro.
La mia soluzione
Il cliente ha seguito la mia consulenza preventiva: mi ha immediatamente contattato in modo che potessi presenziare alla verbalizzazione delle dichiarazioni del mio cliente e del soggetto terzo. In questo modo i verbali riportavano i fatti strettamente accaduti e nulla più.
In base a verbali così redatti, nei mesi successivi mi è stato possibile impostare una strategia difensiva che ha contestato e superato la sostanza puramente indiziaria delle accuse mosse dall’Ispettorato del Lavoro.
Il provvedimento è stato archiviato e l’Ente è stato condannato al pagamento delle spese legali.
Irregolarità nei contratti e negli orari di lavoro
Nel pieno della stagione estiva e alla presenza dei clienti nella struttura ricettiva, agenti della Guardia di Finanza contestano irregolarità su contratti e turni di lavoro ad un’attività turistica.
In questo caso l’imprenditore rilascia dichiarazioni che si prestano ad interpretazioni colpevolistiche per la sua condotta. Nei mesi successivi gli viene contestata una sanzione elevata, 30.000 euro.
È solo in questo momento che l’imprenditore si rivolge al nostro studio. Un momento in cui non c’è più spazio d’intermediazione con l’Ispettorato del lavoro ma solo la possibilità di impugnare il verbale unico di accertamento.
La mia soluzione
Il ricorso in Tribunale si è interamente basato su una puntuale contestazione di tutti i fatti presentati nelle testimonianze, dalle modalità di raccolta delle informazioni alla validità intrinseca dei contenuti raccolti dagli agenti.
La sentenza di parziale accoglimento delle nostre tesi ha prodotto una riduzione di circa il 60% della sanzione iniziale.
Il risultato sarebbe potuto essere più a favore al cliente, se quest’ultimo si fosse rivolto subito al nostro studio e avesse rilasciato dichiarazioni sotto la nostra assistenza, come da suo diritto.
Aggravante Penale
Due dipendenti in nero, con l’aggravante che uno dei due è cittadino extracomunitario con il solo permesso di soggiorno turistico: questa la contestazione mossa da un’ispezione in un locale commerciale friulano che trova uno dei due soggetti all’ingresso del locale e l’altro negli spazi produttivi interni. Scatta immediatamente la sospensione dell’attività e un procedimento penale a carico della titolare. La sanzione comminata sarà poi di 30.000 euro.
La titolare contatta immediatamente il proprio consulente del lavoro, che suggerisce di assumere i soggetti in questione (anche se non erano reali lavoratori) e di risolvere il rapporto lo stesso giorno.
La mia soluzione
L’azione proposta dal consulente del lavoro è sbagliata perché conferma tacitamente le contestazioni degli agenti. Sfavorito da questo punto di partenza, il nostro studio ha fatto un grande lavoro di ricostruzione documentale, individuando elementi e dettagli che potessero contraddire le ipotesi accusatorie e che mettessero in discussione il metodo di indagine degli agenti e la consulenza fornita prima del nostro arrivo. La sanzione è stata ridotta del 50%.
Nel Rapporto Annuale dell’Ispettorato del Lavoro 2019 (ultimo che non risente degli effetti della pandemia), si legge che nei 142.232 accessi ispettivi in materia di lavoro sono state riscontrate irregolarità nel 68% dei casi, un dato superiore di 3 punti percentuali rispetto a quella dell’anno precedente.
Ciò significa che quasi 7 interventi su 10 dell’Ispettorato producono situazioni negative per le aziende, e questo trend è in aumento di anno in anno.
Io ci credo
Lo faccio perché credo negli strumenti legali a difesa del Cittadino nei confronti dello Stato.
Secondo la mia esperienza, negli ultimi anni l’approccio accertativo dello Stato tende ad assumere una pregiudiziale tendenza a trovare, sempre e comunque, un illecito.
Non è sempre così, e certamente questo non è il comportamento di tutti gli agenti e i funzionari preposti a tale compito. Ma lo è comunque troppo spesso.
Di fronte a tale atteggiamento, la legge offre delle difese. Sono difese spesso poco conosciute dagli stessi professionisti del mondo del lavoro e della consulenza legale. Ma sono difese valide, che possono preservare il Cittadino da ingiusti danni economici e da impattanti sofferenze morali.
E LE SPESE LEGALI?
Se l’opposizione ad una sanzione non va a buon fine, devo pagare sia la sanzione che le spese legali?
Questo è un rischio presente, e va compreso all’interno di quella valutazione costi benefici di cui parlavo poc’anzi.
Se la valutazione dà esito negativo non si procede all’opposizione. Essa tiene ovviamente conto sia dell’importo della sanzione, sia della complessità dell’azione legale richiesta e dalle effettive possibilità di esito a nostro favore.
Numeri alla mano, ad un sanzione di diverse decine di migliaia di euro basata su motivazioni errate vale quasi sempre la pena di opporsi.
COME LAVORO
Team di professionisti
È fondamentale, sia in fase preventiva che in fase successiva ad una contestazione, la collaborazione tra il legale, il consulente del lavoro e il commercialista del cliente.
Gli errori di uno di questi consulenti hanno spesso conseguenze legali faticosamente rimediabili.
Nel caso il Cliente ne ravveda la necessità, dispongo di una rete di consulenti del lavoro e commercialisti di grande affidabilità.
Documenti testimoniali e Verbali di Accertamento
Sono il cuore del progetto difensivo, per questo motivo ritengo indispensabile la mia assistenza nel momento in cui tali documenti vengono redatti dagli agenti.
Se il Cliente mi contatta dopo la loro redazione, la mia strategia solitamente si basa sull’accertamento puntuale delle contestazioni e sull’analisi critica delle testimonianze di soggetti terzi e sull’individuazione di errori procedurali e di forma della controparte istituzionale.
Rapporto rispettoso con la controparte istituzionale
La conoscenza diretta e reciprocamente rispettosa con la maggior parte degli agenti e i funzionari deputati alle ispezioni in materia di lavoro, mi permette di impostare strategie difensive che tengono conto delle caratteristiche professionali e personali della controparte.
Piano preventivo
Alcuni degli esempi che ho riportato dimostrano che una preparazione precedente all’ispezione può cambiare davvero l’esito dell’accertamento.
Il mio piano preventivo prevede:
- Regole di comportamento durante l’accertamento
- Cosa dichiarare nei verbali
- Aspetti legali delle consulenze di commercialisti e consulenti del lavoro